Molte le informazioni con testimonianze diffuse nel territorio del sinus Laos. Dai rapporti amichevoli con le città-stato greche (Elea/Velia) ai momenti di crisi delle guerre puniche con i popoli italici che resistevano alla 'romanizzazione'. I controversi rapporti con il popolo dei Lucani in occasione delle guerre puniche che poi ci riferiscono essere uomini coraggiosi, armati di clave lisce in legno ed arruolati nell'esercito romano. I tentativi di creazione di città o colonie militari iniziarono dalla fine del V sec a.C. in centritalia ma solo intorno al III s. si ebbe l'inizio della colonizzazione da Paestum in giù. I buoni rapporti con Elea/Velia portarono alla conoscenza di questo tratto di costa che fu molto apprezzata quando i pirati dell'epoca furono sconfitti (66 a.C. da Pompeo). L'aristocrazia romana iniziò a costruire sontuose villae maritimae non più fortificate e sulle colline ma prossime al contatto con il mare. Ville d'otium, a partire dal I sec-a.C., costruzioni che comprendevano ambienti esclusivi per l'epoca come terme private e giardini panoramici (Sapri, Fiuzzi di Praia, Torre del Porto di San Nicola Arcella, Isolotto Torre Talao di Scalea,..). Sappiamo di Cicerone e del suo amore per la natura di questi luoghi.

Anche per gli stessi Romani l'idea di Villa nel corso dei secoli ha avuto un concetto abbastanza flessibile: da residenza frugale, fattoria funzionale alle esigenze della proprietà a luogo di prestigio, di lusso e di otium del dominus, infine, in età tarda, divennero palazzi/villaggi con più proprietari. Si distinguevano due tipi a seconda se nelle vicinanze della città, la villa urbana, o lontane e con una chiara destinazione di produzione, le villae rusticae, la cui importanza era legata alla dimensione ed alla redditività delle attività svolte, normalmente erano tali villae ad avere maggior valore rispetto a quelle d'otium. Le ville comprendendavano una parte a destinazione residenziale (pars urbana, con tutte le comodità in uso all'epoca), dei locali di servizio (pars rustica) e volumi destinati a magazzini, granai, ecc. (pars fractuaria). In caso di ville realizzate lungo la costa o prospicenti a corsi d'acqua interni o laghi il fundus oltre ad avere un'area di terreno agricolo comprendeva strutture per l'attività della pesca/piscicoltura. Le dimensioni delle ville finì per specializzare quelle con un fundus di minor dimensione, specie se vicine all'urbe, poichè potevano garantire rifornimenti freschi di tordi, ghiri, pavoni, lumache, ecc, ovvero i generi alimentari di lusso (pastio villatica). Le produzioni di maggior richiesta erano quelle di olio e di vino ma non le sole che riempivano le stive delle navi, favorendo scambi con pece e resine (da risorse boschive). Le ville di produzione finirono per comprendere una maggior quantità di attività produttive sia per la sussistenza che per il commercio: produzione tessile della lana (allevamento di ovini, fulloniche,..), produzione di calce, di mattoni e tegole (ove presenti buoni banchi di argilla, acqua e combustibile), orticoltura, ecc. Altro aspetto era la forza lavoro impiegata: dalle repubblicane ville rusticae-fattoria, piccole proprietà di liberi agricoltori a ville schiavistiche dal II sec.a.C. E' nel I sec. d.C. che si ebbe la massima espansione delle ville con la scomparsa delle precedenti piccole proprietà. 

Centola: Palinuro e la Molpa, la moneta PalMol.

Policastro Bussentino: Buxentum non ebbe un inizio facile. Si espanse solo in un secondo tempo intorno agli inizi del I sec.a.C. ....

Sapri: ad una decina di km da Pissunte/Buxentum, non è citata da Strabone ma ci offre alcune importanti emergenze archeologiche del periodo romano imperiale. A Santa Croce, delle strutture sommerse dal mare di un molo e subito vicino, sulla spiaggia, una serie di arcate o camerelle. Possibili strutture di un'importante villa marittima del I-II s.d.C . Sempre sullo stesso versante verso ovest un'altra testimonianza in loc. San Marco: una struttura che potrebbe essere stata un acquedotto per rifornire d'acqua potabile le navi di passaggio. 

Maratea:  l'isolotto di Santo Janni e Castrocucco... lungo le rotte del "garum".

Tortora: con Blanda Julia, erede della Blanda Lucana nello stesso sito archeologico di Palecastro. In realtà fu il console Q. Fabio Massimo, nel 214 a.C, a conquistarla. Dalle sostruzioni esistenti è possibile distinguere un'area pubblica con il Foro adiacente al Capitolium con tre tempietti e poi le insule lungo il versante SO. Nonostante alcuni episodi distruttivi (forse terremoti, carestie,..) Blanda Julia avrà vita fino a circa la metà del V sec. d.C. dopodichè inizierà la fase di risalita degli abitanti, verso l'interno, per proteggersi dalle incursioni da mare, prima a San Brancato (vicino alla necropoli arcaica) e poi all'attuale Julitta. E' da ricordare il Mausoleo di loc. Pergolo (adiacente la SS18, lato monti) di epoca tardo-repubblicana (40-30 a.C).

La piana del Lao: Scalea, Marcellina, Cirella: il centro urbano di Laos lucana si spegne durante la metà del III sec. a.C. lasciando il posto al sorgere di ville rustiche che si svilupperanno lungo la via Popilia costiera, divenendo, in un secondo tempo, dei luoghi di sosta (statio) come forse quella della Fischija di Scalea (o Lavinium?). Il panoramico promontorio di Cirella è interessato da resti di una villa marittima con possibile approdo.

Resti di un approdo di epoca romana sono visibili a Belvedere M.mo, Capo S.Litterata. Ipoteticamente a doppio bacino con canale di collegamento e banchina al cui terminale settentrionale ci sono resti di strutture murarie. Era un approdo di piccolo cabotaggio verosimilmente a servizio di ville presenti nella stessa zona (per approfondire: Raffaele Laino in Il Golfo di Policastro tra Enotri e Lucani, Mollo e La Torre, Rubettino ed.)  

A Diamante, nelle vicinanze del porto, sono stati rilevati dei resti di anfore (R. Laino, 2011). L'ipotesi è di una imbarcazione di piccolo-medio cabotaggio sorpresa dai marosi. I resti delle anfore, fortemente adesi ai fondali,  a seguito di un'analisi di alcuni di essi (F. Mollo) possono essere fatti risalire al III sec. a.C. Lungo la rotta di collegamento tra Campania e Sicilia nella costa dell'attuale Alto Tirreno Cosentino si avevano scambi di vino (Campania) per olio e pece. Comunque, non sarebbero da escludere ulteriori ipotesi che potrebbero collegarsi al periodo delle Villae. Ulteriori ritrovamenti (L.W. Campagna, 2023) aprono a ulteriori considerazioni.  

Questo sistema, probabilmente, entrerà in crisi dal III sec.d.C. e i pochi siti superstiti della piana non riusciranno a resistere alle incursioni da mare. Gli abitanti cercheranno luoghi interni più protetti: vedi Scalea o Cirella (dal promontorio a Cirella Vetere) 

 

Per approfondire:

Sapri: Scarfone A. "Presenze geomitologiche nell’area costiera di Sapri (SA); Gruppo Archeologico di Sapri;

Annalisa Marzano, Le Villae Rusticae Romane e la loro  dimensione economica: Penisola Italiana.

Guida Archeologica della Calabria Antica (F. Mollo - Rubettino ed.)

 

Tabula Peutingenaria, stralcio zona Sinus Laos
Velia: Opus Vittatum delle Terme
Buxentum:  Scavi sett.2015
L'acquedotto(?) romano di San Marco (Sapri)
Sapri - molo romano (Cammarelle)
SAPRI: sito archeologico di Santa Croce, 2023
le Cammarelle romane, la Specola, la scuola di Santa Croce, 2006
Fonte del Cartolano - Sapri
Fonte del Cartolano, Sapri
Cartolano, fonte di epoca romana
Fonte del Cartolano
Parco Archeologico di Grumentum
Grumentum, teatro
Archeonutrizione ed il garum del Santo Janni
Vivarium, isolotto Santo Ianni
Garum, Isolotto Santo Janni, vivarium
Blanda ed il mausoleo del Pergolo
Mausoleo del Pergolo (I AC) - Tortora
Archeologia subacquea, relitto di Diamante (Raffaele Laino, 2011)
S. Litterata (Belvedere M.mo), approdo a doppio bacino
S. Litterata, approdo, canalea di collegamento e banchina
S. Litterata, approdo, resti murari

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