SINUS VALIENSIS (tra p.ta Licosa e Capo degli Ingreschi) Palinuro era il nocchiero di Enea, il troiano che perì scivolando dalla nave nelle limpide acque del Tirreno in preda al sonno indotto dal canto delle sirene. In realtà già in epoca greca era famosa la pericolosità delle correnti delle acque del promontorio ma anche la sua rara irresistibile bellezza.
Palinuro, frazione di Centola, è fuori dal Golfo di Policastro, un promontorio calcareo a forma di cinque dita si protende verso mare per circa 2 km. La costa è alta e va da 50 a oltre 200m. slm (Punta del Telegrafo).
Sotto tanta roccia a livello del mare sono visitabili con il kayak solo alcune delle 35 caverne e grotte esistenti, le altre sono eccellenti luoghi per sub e speleologi. La grotta Azzurra, la grotta d'Argento (per la presenza di calcare sul fondo), la grotta del Sangue (per la presenza di piccole alghe di color rosso), la grotta dei Monaci (sono lì in fila ed in preghiera..), la grotta Sulfurea. Siamo nel Parco Nazionale del Cilento. A nord ed a sud dello sperone vi sono calette (''l'esotica'' del Buon Dormire, la ''preistorica'' delle Ossa, della "Ficocella", .. ), ampie spiagge, dalla sabbia chiara e fine (del Mingardo o dell'Arco Naturale, delle Saline, ..). La storia è molto interessante da scoprire ed approfondire: le grotte circa 130.000 anni fa non erano bagnate dal mare ma usate dall'uomo. Sono stati ritrovati oggetti anche in ossidiana risalenti al neolitico (probabile commercio con le Eolie). Gli Enotri cedettero il territorio ai coloni greci cui seguirono i romani (è vicino a Velia), poi la città della Molpa con i ruderi del castello e della chiesa parrocchiale (1100), il feudalesimo fino alla breve storia della "Repubblica di Napoli" passando per fortini napolenici e torri vicereali i cui resti sono visibili percorrendo il "Sentiero della Primula"...
link: Capo Palinuro - portale turistico